schema valutazione risorse

Lo scopo di queste righe è duplice:

  • presentare sinteticamente i criteri di valutazione di una risorsa, adottati prima di proporla su misterschool;
  • aiutare al meglio il discente (sia esso uno studente, un professionista in formazione continua o un candidato all’abilitazione professionale) andando oltre la semplice guida allo studio per formarlo ad essere parte criticamente attiva del proprio apprendimento.

È appena il caso di ricordare, perché è opinione largamente condivisa, che il compito dell’insegnante supera quello di mero trasmettitore di informazioni o nozioni: il ruolo del buon insegnante è anche quello di fornire gli strumenti per acquisire le conoscenze.

Inquadro, in questa ottica la natura di questo breve testo: aiutare, in qualità di docente, il lettore a saper riconoscere il valore di ciò che incrocia in rete, autonomamente.

La valutazione delle risorse didattiche

Ogni risorsa: dispensa, videolezione o semplice articolo, consigliata su questa piattaforma o sui siti afferenti o sulle collegate pagine di Facebook1, è sottoposta ad un’accurata analisi. Il risultato finale, fornito ai lettori, è composto da 5 giudizi sintetici espressi anche numericamente con un voto da 1 a 5 (1 = scarso → 5 = ottimo)

  1. UTILITÀ
  2. AUTOREVOLEZZA
  3. DIFFICOLTÀ
  4. GODIBILITÀ
  5. SPENDIBILITÀ
esempio di un quadro di sintesi di valutazione delle risorse

A monte del “giudizio di sintesi”, risiede una procedura semiautomatica che chiede di esaminare 54 parametri. Si, ben 54 parametri! Raggrupati in 13 macro-indicatori organizzati in 3 aree di qualità:
1. indicatori sulle caratteristiche in generale;
2. indicatori sui contenuti;
3. indicatori sull’interfaccia e l’usabilità.

Tra gli aspetti salienti esaminati:
l’esposizione, la qualità del contenuto e della veste grafica, l’attendibilità, l’aggiornamento e la verificabilità delle informazioni; l’autorevolezza dell’autore, la presenza delle fonti e/o di link di approfondimento/verifica; la possibilità di contattare l’autore; la facilità di navigazione-fruizione, la presenza eventuale di bugs o problemi tecnici…


1Su Facebook o, in generale nei miei post sui vari forum, i primi 2 sono fusi assieme così anche l’ultimo ed il penultimo, in modo da renderne più celere la lettura. In definitiva troverete i 3 giudizi sintetici: utilità, difficoltà, spendibilità.
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Qualche dettaglio aggiuntivo…

1. UTILITÀ:
relativamente al contesto ed allo scopo, il giudizio espresso

    1. valuta se il linguaggio impiegato è adeguato, se sono citate le fonti. se sono dichiarati e raggiunti gli obiettivi; se l’argomento è trattato in modo approfondito;
    2. rileva gli eventuali tratti di originalità ed innovazione;
    3. misura il grado di interattività e autoconsistenza (ovvero se la risorsa è inserita in un percorso didattico-formativo, se è statica o dinamica, se tiene traccia dei progressi dell’utente, se fornisce feedback e suggerimenti e se incorpora attività di verifica).

2. AUTOREVOLEZZA:
viene espresso un giudizio positivo se sono indicati: l’autore o il responsabile scientifico, il suo curriculum, le finalità dell’opera, se è presente un modulo di contatto, etc…
3. DIFFICOLTÀ:
segnala il livello dei prerequisiti linguistici, giuridici e/o tecnico-scientifici necessari.
4. GODIBILITÀ:
il giudizio espresso tiene conto de:

  1. la fluidità narrativa e della facilità d’individuarne: i destinari, gli obiettivi, l’ambito affrontato;
  2. motivazione: ovvero quanto la risorsa sia accattivante e/o stimolante;
  3. il corretto bilanciamento degli elementi grafici, del testo e dei colori;
  4. la qualità dell’interfaccia grafica e della organizzazione visiva dei contenuti, relativamente alla consultazione;
  5.  il reale valore aggiunto apportato dagli oggetti multimediali (audio, grafica, interattività);
  6. la presenza eventuale di errori interni o rallentamenti che ostacolino la fruizione.

5. SPENDIBILITÀ:
indica (il possibile) ambito d’utilizzo: preparazione di un esame, aggiornamento professionale o consultazione.

in conclusione:

non siamo infallibili ma cerchiamo di segnalare materiale di qualità elevata e realmente utile allo studio, all’aggiornamnto e alla crescita professionale.

un metodo sintetico per gli studenti

Il consiglio è quello di interrogarsi e di valutare alcuni aspetti fondamentali prima di buttarsi a studiare una dispensa (che può rivelarsi pessima o di dubbia provenienza o non aggiornata)… Una semplice regola giornalistica potrebbe essere d’ausilio, in questo compito: la regola delle 5W. Le 5 domande alle quali il nostro testo dovrebbe rispondere:

  1. who?
  2. what?
  3. why?
  4. when?
  5. where?

Vi propongo il metodo delle “5W”, proprio del giornalismo, riadattato al caso nostro:

  1. Who? [Chi?]: chi è l’autore?
    Devono essere presenti le informazioni sull’autore o sul responsabile scientifico.
  2. What? [Che cosa?]:  qual è argomento?
    L’oggetto della dispensa (o della lezione) deve essere ben inquadrato.
  3. Why? [Perché?]: perché è stata prodotta?
    La risorsa ha scopo divulgativo, scientifico o didattico?
  4. When? [Quando?]: quando è stata prodotta e pubblicata?
    Le date di pubblicazione e di revisione devono essere chiaramente indicate.
  5. Where? [Dove?]: dove hai trovato la risorsa?
    La risorsa è inserita in un contesto didattico? [es: sito scolastico o lezione online.]

Buona preparazione! ;)