Nel contesto europeo è in corso, da anni, il processo di innovazione delle attività didattico-formative per superare la dicotomia tra teoria e pratica (come momenti formativi distinti e distanti) a favore dell’acquisizione delle necessarie competenze spendibili in ambito lavorativo e professionale.1
Il ruolo delle scuole tecniche, già attraverso il contributo dell’istruzione secondaria, è
- foggiare il pensiero critico e la capacità di imparare;
- favorire le metodologie dell’apprendimento attivo orientato ai rapporti con il mondo del lavoro.
Il positivo riflesso delle politiche comunitarie, sulle riforme dei programmi scolastici dei Paesi membri, oltre al rafforzamento del necessario raccordo tra la scuola e il contesto lavorativo-professionale; ha innescato
- la diffusione dell’approccio interdisciplinare nell’insegnamento,
- il crescente riconoscimento delle competenze trasversali,
- la capillare diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
costruzioni, ambiente, territorio
Le capacità e le competenze dei tecnici diplomati e laureati, nelle scuole afferenti a questo macrosettore formativo e culturale, sono la sintesi di discipline scientifiche complementari:
- da quelle di base: disegno, matematica, fisica, chimica, scienza della terra;
- a quelle tradizionali dell’ingegneria edile e civile, dell’architettura e dell’urbanistica;
- fino alle tematiche proprie dell’ingegneria ambientale: lo studio dell’ambiente e delle sue interazioni con l’uomo.
delle Costruzioni, dell’Edilizia, della Pianificazione e dei Trasporti
Un’ampio bacino culturale che ha come fulcro “l’universo delle trasformazioni antropiche per effetto dei saperi scientifici” (l’ingegneria) e come leva l’ecosostenibilità ed il rispetto ambientale…
(…)
gli istituti tecnici
gli Istituti Tecnici Superiori
le università